
13 miti sulla moneta da sfatare

1. Senza lo stato che la produce, la moneta non può esistere
Falso. La moneta è un esempio di ordine spontaneo, ovvero un ordine determinato dalle azioni dell’uomo ma non dalle sue intenzioni. La moneta può essere rappresentata da qualunque cosa venga ritenuta adeguata a tale scopo dal mercato.
2. Chi produce la moneta, decide il suo valore
Falso. Il valore della moneta è deciso dal mercato. Se la gente non accetta più una moneta, la sua domanda va a zero insieme con il suo valore”
3. Se un’economia cresce, bisogna produrre più moneta per seguirne la crescita
Falso. Non cè una quantità giusta di moneta, qualunque quantità può soddisfare le esigenze di una qualsiasi economia.
4. Il deficit statale, se finanziato a debito, non produce inflazione
Falso. Gran parte del debito è finanziato dalle banche grazie all’aumento di riserve orchestrato dalla Banca Centrale (la Banca Centrale può aumentare le riserve disponibili delle banche riducendo il coefficiente di riserva obbligatoria, prestando denaro alle banche o facendo operazioni di mercato aperto). E’ la cosiddetta monetizzazione del debito che determina aumento di offerta monetaria, pertanto è inflattiva.
5. Le banche non generano moneta. Sono intermediari o mettono a disposizione risorse proprie.
Falso. Così dovrebbe essere e così facendo le banche avrebbero un ruolo estremamente importante per l’economia. A oggi, tuttavia, alle banche è concesso il privilegio di generare moneta dal nulla tramite il meccanismo di riserva frazionaria. Di fare cioè in modo legale ciò che se fosse fatto da un normale cittadino sarebbe appropriazione indebita.
6. La moneta sul conto corrente ha rischio zero
Falso. La moneta sui C/C (cosiddetta moneta scritturale, che rappresenta la più grande parte della moneta in circolazione) viene prestata dalle banche all’insaputa dei depositanti. Addirittura viene prestata più volte, ad es. per 100 Euro depositati da un cliente la banca può generare crediti fino a mille euro o più. La moneta incorpora quindi un rischio controparte. Con la la legge sul bail in e le riduzioni delle garanzie sui depositi, tale rischio sta aumentando.
7. Per far crescere l’economia bisogna spingere i consumi. Il risparmio è un freno
Falso. E’ una favola dannosa e pericolosa. Ottenere un beneficio facendo, a livello di società, ciò che sarebbe dannoso a livello individuale è contrario anche alla ragionevolezza. La crescita economica sostenibile può essere basata solo sul risparmio e non sul debito.
8. Una moderata inflazione è un bene per l’economia
Falso. Un’economia può crescere sia con una moderata inflazione che con una moderata deflazione. Ciò che esse determinano è solo ridistribuzione di ricchezza. Nel caso di inflazione la ricchezza viene trasferita dai risparmiatori e dai soggetti che vengono a contatto della nuova moneta per ultimi ai debitori e a coloro che ne vengono a contatto per primi. Nel caso vi chiedeste chi ha messo in giro questo luogo comune, domandatevi chi è il soggetto più indebitato e che riceve la nuova moneta per primo. Nel caso di deflazione, almeno, nel breve i redditi reali aumentano.
9. Senza le Banche Centrali che vigilano sulla stabilità dei prezzi, questi crescerebbero senza controllo
Falso. Le Banche Centrali attuano politiche dichiaratamente inflattive, determinano i cicli economici e sono la causa delle variazioni dei prezzi, soprattutto in termini relativi. Il modo migliore per ottenere la stabilità dei prezzi è quello di una moneta libera soggetta solo alle forze di mercato.
10. Un mercato libero e senza controllo porta al far west finanziario e genera le crisi ricorrenti
Falso. E’ vero il contrario. Le Banche Centrali manipolando artificialmente il livello del tasso di interesse e favorendo (tramite l’ampliamento delle riserve bancarie) l’espansione del credito a valere sul debito piuttosto che sul risparmio, determinano malinvestment e i cicli di boom e bust con conseguente redistribuzione della ricchezza. Ciò non potrebbe avvenire se le forze in gioco fossero solo quelle del libero mercato.
11. L’oro è una reliquia del passato. Perchè sprecare inutilmente risorse per estrarlo? Una moneta moderna non deve avere inutili costi di produzione.
Falso. Questa frase di Keynes era solo strumentale a poter stampare moneta fiat senza limiti. Una moneta basata su una risorsa scarsa che abbia costi di produzione non irrilevanti è un requisito indispensabile per una moneta libera. In caso contrario l’offerta di moneta continuerebbe a crescere senza alcun limite portando il valore della moneta a zero.
12. L’oro, al contrario della moneta, non genera rendimenti
Falso. La moneta non dovrebbe generare rendimenti; il fatto che la moneta sui C/C lo faccia è un sintomo del fatto che viene prestata dalle banche all’insaputa dei depositanti. In ogni caso i rendimenti ottenibili sui C/C sono totalmente erosi dalla perdita di potere di acquisto dovuta all’inflazione monetaria. Se guardiamo il rendimento dell’oro implicito nell’aumento di prezzo dagli anni 70 a oggi, vediamo che esso ha battuto qualunque moneta, anzi qualunque altro investimento, con un rendimento medio del 10%. Il potere di acquisto dell’oro è rimasto pressocchè stabile negli ultimi 6-700 anni. Il dollaro negli ultimi cento anni si è svalutato del 98%.
13. Il bitcoin è la moneta perfetta, non è aggredibile dagli stati e ha costi transazionali trascurabili
Falso. Il bitcoin è una realtà e rappresenta una grande innovazione. Esso è, insieme all’oro, una delle possibili forme di moneta onesta. Va tuttavia tenuto bene a mente che al momento presenta anche alcune debolezze. Una fra tutte, l’estrema rischiosità dovuta all’altissima volatilità. In particolare, il fatto di ritenere che non sia aggredibile dagli stati è ottimistico. Gli stati possono renderne estremamente difficile l’approvvigionamento vietando alle aziende di pagare i propri dipendenti in bitcoin o agli exchanger di cambiare bitcoin contro valute legali. Essendo basato su blockchain, che è una particolare applicazione di data base distribuito, è meno efficiente di un sistema accentrato. I costi transazionali, quindi, sono destinati ad aumentare quando il mining raggiungerà il limite massimo di 21 milioni di bitcoin estratti.
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