
3 – L’economia di mercato
Da “L’Azione Umana” di Ludwig Von Mises, 1949, pag. 307-308
L’economia di mercato è il sistema sociale della divisione del lavoro basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione.
Ognuno agisce per proprio conto; ma le azioni di ciascuno mirano nello stesso tempo al soddisfacimento dei bisogni degli altri e dei propri.
Agendo, ognuno serve i propri concittadini. E ognuno, per altro verso, è servito dai suoi concittadini.
Ciascuno è mezzo e fine; fine ultimo per se stesso e mezzo per gli altri, nei loro tentativi di conseguire i propri fini.
Questo sistema è retto dal mercato. Il mercato convoglia le attività degli individui nella direzione in cui servono meglio i bisogni dei loro simili.
Nel funzionamento del mercato, non ci sono coercizione e costrizione. Lo Stato, apparato sociale di coercizione e costrizione, non interferisce con il mercato e con le attività dei cittadini dirette dal mercato.
Esso impiega il suo potere coercitivo solo per prevenire azioni distruttive e preservare il regolare svolgimento degli scambi. Protegge la vita, la salute e la proprietà dell’individuo contro l’aggressione violenta o fraudolenta dei malviventi interni e dei nemici esterni.
In tal modo, lo Stato crea e preserva il contesto in cui l’economia di mercato può funzionare con sicurezza.
Lo slogan marxista “produzione anarchica “caratterizza in maniera pertinente tale struttura sociale come un sistema economico non diretto da un dittatore, da uno zar della produzione, che assegni a ognuno un compito e lo costringa a obbedire ai suoi comandi.
Ogni uomo è libero; nessuno è soggetto a un despota. Con propria decisione, l’individuo si integra nel sistema della cooperazione.
Il mercato lo dirige e gli rivela in quale modo può meglio promuovere il suo benessere e quello degli altri.
Il mercato è supremo. Esso solo mette in ordine l’intero sistema sociale, dandogli senso e significato.
Il mercato non è un luogo, una cosa o entità collettiva. È un processo alimentato dalle interazioni dei vari individui, che cooperano tramite la divisione del lavoro.
Le forze che determinano la condizione, continuamente mutevole, del mercato, sono i giudizi di valore degli individui e le azioni che nascono da tali giudizi di valore.
Lo stato del mercato è in ogni istante costituito dalla struttura dei prezzi, cioè dalla totalità dei rapporti di scambio determinati dalle interazioni di quanti desiderano comprare e vendere.
Non c’è qui nulla di inumano o di mistico. Il processo di mercato è il completo risultato delle azioni umane.
Ogni suo fenomeno può essere ricondotto alle differenti scelte degli individui che agiscono.
Il processo di mercato è adattamento delle azioni individuali dei vari membri della società di mercato alle esigenze della reciproca cooperazione.
I prezzi dicono ai produttori che cosa, come e in quale quantità produrre.
Il mercato è il punto focale su cui convergono le attività degli individui.
È il centro da cui le azioni individuali si irradiano.
Mises disse…
by his own works
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Dal blog Mises disse che propone citazioni di autori della Scuola Austriaca di Economia, direttamente tratte dai loro testi.