
48 – Libertà negativa e libertà positiva
da “La presunzione fatale – Gli errori del socialismo” di Friedrich von Hayek, 1988, pag.114-115
La libertà implica che all’individuo venga permesso di perseguire i suoi propri fini.
Chi è libero, in tempo di pace, non è più vincolato dagli scopi comuni concreti della sua comunità.
Tale libertà di decisione individuale è resa possibile limitando particolari diritti individuali (i diritti di proprietà, per esempio) e designando dei domini entro i quali ciascuno può disporre per i propri scopi dei mezzi a lui noti.
Per ciascuna persona, cioè, è determinata una sfera libera riconoscibile.
Questa è la cosa più importante.
Difatti, il possedere qualcosa di proprio, anche se poco, è pure il fondamento su cui si forma una particolare personalità, e si crea un ambiente caratteristico all’interno del quale è possibile perseguire particolari scopi individuali.
La diffusa convinzione che sia possibile avere questo tipo di libertà senza vincoli ha creato confusione.
Questa convinzione è presente nell’aperçu attribuito a Voltaire, stando al quale “quando posso fare quel che voglio, ecco la libertà”; nella dichiarazione di Bentham per cui “ogni legge è un male, istituisce sempre un’infrazione della libertà”; nella definizione di libertà di Bertrand Russell, libertà intesa come “l’assenza di ostacoli alla realizzazione dei nostri desideri”, ed in innumerevoli altre fonti.
La libertà generale in questo senso è tuttavia impossibile, perché la libertà di ciascuno sprofonderebbe nella libertà illimitata, e cioè nella mancanza di vincoli, di tutti gli altri.
La questione allora è come assicurare la maggiore libertà possibile per tutti.
E questa può essere assicurata dal restringere uniformemente la libertà di ciascuno attraverso regole astratte che vietano la coercizione arbitraria o discriminatrice da parte di alcuni su altre persone, regole che impediscono a ognuno di invadere la libera sfera di qualcun altro.
In breve, fini concreti comuni sono sostituiti da regole astratte comuni.
Lo stato è necessario unicamente per far rispettare queste regole astratte e quindi per proteggere l’individuo contro la coercizione o l’invasione della sua libera sfera da parte di altri.
Mentre l’obbedienza imposta per fini concreti comuni corrisponde alla schiavitù, l’obbedienza a regole comuni astratte (per quanto possa essere percepita come onerosa) dà spazio alla più straordinaria libertà e diversità.
Mises disse…
by his own works
51 – L’evoluzione non può essere giusta
da "La presunzione fatale - Gli errori del socialismo", di Friedrich von Hayek, 1988, pag.128-131...
50 – Il ruolo di Francia e Germania nell’adozione dell’euro
da "La tragedia dell'euro" di Philipp Bagus, 2010, pag. 75 - 84 Dopo la Seconda Guerra Mondiale la...
49 – Due visioni dell’Europa
da "La tragedia dell'euro", di Philipp Bagus, 2010, pag. 6 - 11 I padri fondatori della UE,...
47 – Come nasce la morale
da "La presunzione fatale - Gli errori del socialismo", di Friedrich von Hayek, 1988, pag.125-126...
46 – La meraviglia dell’ordine di mercato
da "La presunzione fatale - Gli errori del socialismo", di Friedrich von Hayek, 1988, pag. 146-147...
45 – La civiltà dipende dall’ordine esteso della cooperazione sociale
da "La presunzione fatale - Gli errori del socialismo", di Friedrich von Hayek, 1988,...
44 – Lo sviluppo della teoria neoclassica: mercato walrasiano e mercato austriaco
da "Come funzionano i mercati", di Israel M. Kirzner, 2002, pag.11-18 A partire dal 1870 circa, è...
43 – La regolarità dei fenomeni degli eventi sociali
da "L'Azione Umana", di Ludwig von Mises, 1949, Introduzione, pag.45-46 I filosofi sono stati...
42 – Governo degli uomini e governo della legge
di Lorenzo Infantino, dalla Prefazione de "L'Azione Umana" di Ludwig von Mises, pag.15-18 ...
41 – In difesa dell’apriorismo estremo
di Murray Newton Rothbard, dal "Southern Economic Journal", January 1957, pag. 314-320 La...
Dal blog Mises disse che propone citazioni di autori della Scuola Austriaca di Economia, direttamente tratte dai loro testi.