
Cosa significa responsabilità?

Non è rilevante che io approvi o non approvi l’omosessualità. Io approvo ogni e qualunque relazione basata sulla volontarietà. Quindi non potrò mai approvare l’uso della forza fisica per punire pratiche volontarie liberamente scelte e condivise. Non approvo parimenti l’obbligo di attenersi a programmi pubblici imposti che prevedano l’insegnamento ai bambini della teoria del gender anche nel caso i loro genitori non siano d’accordo.
Ripeto, non è rilevante come la penso io, è rilevante quanto io sia libero di comportarmi senza obbligare il prossimo a sopportare le conseguenze della mia visione della vita e del mondo. Se i genitori desiderano allevare i loro piccoli sulla base di convinzioni di un certo tipo, devono essere liberi di farlo, l’importante è che i loro figli quando cresceranno, trovino la strada sbarrata nell’applicare ciò che a loro sembra giusto, per mezzo dell’imposizione violenta.
Se è vero che l’educazione plasma le società, una cattiva educazione plasma cattive società. Ma il rimedio è solo uno, insegnare il valore assoluto della libertà di scelta per sè e per gli altri, nel lavoro, nel mercato, nella vita affettiva, nei gusti sessuali, ovunque.
Questo “comandamento” dovrebbe essere la cornice entro cui uno ha il diritto di provare a tramandare ai suoi discendenti ciò che per lui è la scala di valori più alta. Ma se verrà garantita sempre e comunque la libertà di scelta non dobbiamo avere paura che si affermino società degenerate. Questa garanzia implica e giustifica anche l’uso della violenza a scopo difensivo.
Tutto ciò non ha nulla a che fare col relativismo etico. Cosa c’è di più morale ed etico del valore della libertà e della correlativa responsabilità? Che significa responsabilità? Sopportare sulle proprie spalle e su quelle di chi ha scelto di condividerle, le conseguenze delle proprie scelte.
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by Mauro Gargaglione
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