
L’immoralità profonda del dipendente pubblico (e del vecchio pensionato che viene pagato non in ragione di ciò che ha versato) non deriva certo dal fatto di far parte di categorie pagate con le tasse. Tutti i medici sono pagati coi soldi delle tasse in un sistema come quello socialista italiano, i farmacisti vivono di concessioni, lo stesso dicasi dei professori a tutti i livelli e ovunque. E questo vale per moltissime professioni. Solo una persona che non comprende nulla della società in cui viviamo non lo capisce. La vera immoralità profonda del dipendente pubblico viene fuori quando se ne frega del lockdown, quando ritiene di aver ottenuto una sorta di licenza a non occuparsi di nulla di ciò che sta capitando a chi lavora. La vera moralità è un predicato dei fatti, non un’astratta petizione di principio: solo mettendosi nei panni degli altri, come osservatore empatico posso passare giudizi propriamente morali. La vicinanza profonda ai salariati industriali, ai baristi e alle partite IVA che soffrono da mesi potrebbe riscattare la burbanzosa albagia del pubblico dipendente. Marco Bassani