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A Ovest niente di nuovo

A Ovest niente di nuovo
Le guerre per ristabilire le dinamiche demografiche sono un’idiozia. In guerra muoiono i giovani e quindi le nazioni coinvolte invecchiano. E’ lo stesso effetto della denatalità. Non risolve il problema della sovrappopolazione ma introduce quello dell’invecchiamento. Cinquant’anni fa c’erano sette giovani per anziano (sotto i 15 anni e sopra i 65) oggi tre. In Italia ogni cinque anziani ci sono tre giovani. Sono i giovani che si mettono in proprio e affrontano il rischio d’impresa. Sono i giovani che hanno le facoltà mentali che vanno a pieno regime. Purtroppo però sono gli anziani che gestiscono il potere, lo Stato e l’istruzione. Ovviamente tutto questo viene indirizzato più o meno consapevolmente nell’interesse degli anziani che sono la categoria dominante. Dopo l’era del baby boom post bellico si è avviata una progressiva crisi di natalità in Occidente che conta numericamente sempre meno nella popolazione mondiale. E’ una materia molto complessa specie in epoca attuale dove le variabili politiche, economiche, culturali, di comunicazione sono molteplici. Una popolazione invecchiata è più dipendente dalle politiche pubbliche assistenziali che devono essere finanziate da un sempre minor numero di produttori di ricchezza. Si pensa di moltiplicare ricchezza moltiplicando il denaro come fanno le banche centrali e il debito, come fanno i governi. Pochissimi accettano il principio che il laissez faire economico sarebbe di grandissimo aiuto, perchè sottraendo la libera iniziativa economica ai governi, che dovrebbero unicamente occuparsi di assicurare il rispetto dei contratti, della proprietà privata e la difesa dalle aggressioni, e rimettendo l’iniziativa nelle mani degli individui liberi di cercare nuove vie imprenditoriali, aiuterebbe a ricostruire la fiducia nel futuro che spinge le persone ad assicurarsi una discendenza.

La stanza del garga

by Mauro Gargaglione

Cambio le mie idee molto spesso, mi succede ogni volta che capisco qualcosa in più (Autore: me)

Mauro Gargaglione

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1 Comment

  1. angelo federico bianco

    D’accordo sul fatto che sono i giovani a creare imprese e dare dinamicità all’economia. Niente affatto d’accordo nel ritenere che per contenere o vincere la battaglia commerciale ed economica con i paesi asiatici e a forte crescita demografica, necessiti innescare una specie di gara a chi fa più figli. Spero sia chiaro che il problema preponderante a livello mondiale è la crescita demografica. Siamo solo all’inizio degli esodi biblici dall’Africa e dall’Asia verso l’occidente che porteranno a gravi frizioni politiche e crisi del lavoro. Ogni nazione, in base al proprio sviluppo economico ha un livello d’ equilibrio demografico che se superato ingenera gravi problemi sociali. La popolazione in Italia negli anni ’60 era di 50 milioni, oggi sono circa 60. Risultato, ovviamente causato dalla mala politica di sinistra, corruzione e tutto ciò che sappiamo, ma anche dall’avanzamento tecnologico, sono 10 milioni di incapienti e disoccupati. La politica poi, della contribuzione pensionistica ha fatto il resto. Il concetto di accantonamento finanziario non in conto proprio ma per pagare la pensione ad altri è deleterio. La cosiddetta ripartizione invece che capitalizzazione. Se ogni pensionato deve percepire ciò che viene accantonato da due o più lavoratori implica che se la base dei pensionati cresce ci deve essere un effetto moltiplicativo sulla base dei lavoratori, vale a dire per ogni pensionato in più occorrono due lavoratori in più. Questo ingenera un effetto demografico esplosivo non sostenibile nel lungo periodo. Come in effetti è successo. Ma chi ha fatto queste regole doveva saperlo. Quindi se si lascia libera la dinamica demografica , senza effetto welfare e supporti familiari vari, questa tenderà autonomamente ad un equilibrio fisiologico come sta accadendo in Italia. Che la sinistra non vuole, perché la sua base elettorale è fatta sopratutto da disoccupati e indigenti che cercano di reperire anche dall’esterno. Credo di non sbagliare se penso che la popolazione ideale oggi per l’Italia sarebbe di circa 50 milioni. D’altra parte oggi si affacciano al mondo del lavoro circa 400/500 mila giovani all’anno e credetemi sono più che sufficienti, infatti questa economia non è in grado di soddisfare un offerta superiore ai 300/400 mila richieste. Il risultato è evidente per tutti. Questa è la mia opinione.

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