
C’è un solo antifascismo

Le definizioni di quanto accaduto in Campidoglio il 6 continuano a variare. I dem hanno parlato di tentativo di colpo di Stato, di motivazioni razziali e suprematismo bianco. Per lo più non ci sono appigli reali e si tratta di un mero sfruttamento politico dell’evento. Daltronde c’è sempre un politico disposto a forzare l’interpretazione dei fatti per portare avanti la propria agenda. C’è chi sfrutta ogni fatto criminale legato agli immigrati, flirtando con il razzismo bianco. E poi esistono i dem che sfruttano una protesta finita male (e su cui ci sono diversi punti oscuri) paragonandola addirittura all’undici settembre per promuovere la censura a tutto campo dei propri avversari politici e in generale il controllo politico dell’informazione e del web, ma soprattutto per promuovere una versione domestica del patrioct act, la legge liberticida, scritta per combattere il terrorismo dopo l’11 settembre, contestata da sinistra, dai garantisti, dai sostenitori dei diritti civili e dai libertari. Il primo Patrioct Act per fare in fretta era stato scritto a partire da una proposta di legge già esistente, che guarda caso era di Joe Biden. Il quale oggi, diventato presidente, prova a raddoppiare, approvando una legge liberticida anche per il terrorismo interno. Ovviamente non ci saranno a sinistra le proteste che ci furono per la guerra al terrore di Bush. In fondo sono sempre state proteste ipocrite, con rare eccezioni, perché mentre la guerra proseguiva alla grande con Obama, le proteste erano per lo più terminate con Bush.
Fatto sta che la sinistra ovunque sembra soffrire sempre di un problema, lo stesso che ha la sinistra italiana quando parla di fascismo. Quando se la prende col fascismo la sinistra italiana parla di razzismo, xenofobia, omofobia, intolleranza, ignoranza, esaltazione della forza fisica, etc.. ignora completamente la dimensione statalista del fascismo. Adotta una prospettiva enormemente distorta delle cose, ma comprensibile: il fascismo era per molti versi di sinistra e fece molte cose che la sinistra apprezza e propone tutt’ora. In primis a livello generale, l’accentramento, il dirigismo, la pianificazione economica, uno stato pesante e invadente, il mettere in secondo piano i diritti individuali.. Ugualmente al di là di qualsiasi forma e quantità di razzismo, suprematismo, omofobia, e non so che altro ci possa essere in Trump e nei suoi (secondo me poi ben poche), la sola proposta del Patrioct Act domestico di Biden lo rende a pochi giorni dal suo insediamento già molto più “fascista” di Trump. Ma siccome il suo “fascismo” è molto più educato e rispettoso del politicamente corretto, e poi è diretto contro la tribù avversaria, sebbene sia grottesco che si passi dalle manifestazioni contro le violenze della polizia a un simile provvedimento da Stato di polizia, allora è ok.
C’è un unico anti fascismo, che difende tutti, bianchi e neri, belli e brutti, ignoranti e intelligenti, rozzi e raffinati, e consiste nel rifiuto radicale di dare potere allo Stato e alla politica.
La sfiducia verso lo Stato, la politica e il governo centrale, è qualcosa che l’America conosce bene, che appartiene alla sua cultura profonda, ed è la parte migliore dell’America, per quanto mi riguarda. L’America libertaria. Al di là di qualsiasi ombra nel suo passato e nel suo presente, la schiavitù, la guerra di secessione, il proibizionismo, il maccartismo, l’imperialismo, etc.. l’America è quella che aveva come aspirazione la libertà individuale. Ma la sensazione è che oggi ci sia una parte dell’America, dem, liberal, progressista, che vede tutto ciò come qualcosa di vecchio e di imbarazzante, da cestinare, pronta a rinnegare questa parte della sua storia, dei suoi valori e della sua cultura, e anzi intenta a demonizzarla.
UN COLLODI POLITICAMENTE SCORRETTO APPENDEVA I SUOI NEMICI AL LAMPIONE..
Autoritarismo, ricchezza e povertà, il disgusto per l’ipocrisia del sistema giudiziario, l’egoismo, la corruzione la menzogna sono solo alcuni degli argomenti che la fiaba del burattino di legno ha portato all’attenzione degli italiani e del mondo.
QUALCOSA NON VA CON LA LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE – OPEN E DAVID PUENTE NE SONO L’ESEMPIO
Se esiste un testimonial, un poster boy, una perfetta incarnazione, di come la lotta alla disinformazione sia una farsa, non può che essere David Puente.
SEGNALAZIONI – 17/06/2023
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SEGNALAZIONI – 16/06/2023
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IL DIGITAL NEWS REPORT 2023 – COME VANNO LE COSE PER GIORNALISMO E INFORMAZIONE?
È uscito il Digital News Report 2023 del Reuters Institute. Basato su un sondaggio su oltre 93.000 consumatori di notizie online in 46 mercati che coprono metà della popolazione mondiale, è la più importante ricerca sullo stato del giornalismo e dell’informazione a livello globale.
SEGNALAZIONI – 14/06/2023
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I PERICOLI DELLA LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE
Quando sentite dire che la disinformazione è un pericolo per la democrazia pensate a questo: che spesso la fanno le istituzioni, i principali partiti, i media mainstream.
Con il Russiagate è andata proprio così: le informazioni false del Dossier Steele, quelle su Alpha Bank, le scorrettezze nelle richieste FISA e tutto il resto sono stati opera congiunta in vario modo dell’opera della Campagna Clinton, dell’FBI, dei media mainstream, del Partito Democratico, etc..
I PAESI CHE VORREBBE ABOLIRE LA CRITTOGRAFIA END TO END IN EUROPA
Un documento governativo trapelato e reso pubblico da Wired mostra che la Spagna vorrebbe vietare la crittografia end-to-end.
RAPPORTO DURHAM – L’ARTICOLO MIGLIORE E QUELLO PEGGIORE
Leggendo gli articoli usciti sul rapporto Durham (in Italia) e facendone una rassegna stampa mi sono divertito a provare a scegliere il migliore e il peggiore.