
Contro Umberto Eco

“Ratzinger non è un grande filosofo, né un grande teologo, anche se generalmente viene rappresentato come tale. Le sue polemiche, la sua lotta contro il relativismo sono, a mio avviso, semplicemente molto grossolane, e nemmeno uno studente della scuola dell’obbligo le formulerebbe come lui. La sua formazione filosofica è estremamente debole. In sei mesi, potrei organizzare io stesso un seminario sul tema del relativismo. Si può stare certi che alla fine presenterei almeno venti posizioni filosofiche differenti. Metterle tutte insieme come fa papa Benedetto XVI, come se fossero una posizione unitaria, è estremamente naif”. Umberto Eco.
Una posizione questa di Eco su papa Benedetto XVI che non deve sorprendere. Per capirlo può essere utile leggere cosa ha scritto Massimo INTROVIGNE su Eco e sul suo romanzo “Il nome della rosa”.
“Il nome della rosa mette in scena -è il terzo arcano della modernità- il momento sorgivo dello statalismo moderno. Lo statalismo non può che essere contro la Chiesa, perché una Chiesa libera si sentirà libera di criticare l’autorità politica, ed è una sfida che il potere totalitario non può tollerare. Lo afferma -sulla scia di Marsilio da Padova- Guglielmo da Baskerville: «Se il pontefice, i vescovi e i preti non fossero sottomessi al potere mondano e coattivo del principe, l’autorità del principe ne verrebbe inficiata» (22).”
A favore del medio evo contro «Il nome della rosa»
Purtroppo molti pensano che l’autorevolezza di un intellettuale sia proporzionale alle dimensioni della sua biblioteca. Ma oltre a una biblioteca grande serve anche una grande biblioteca.