
Crowding-out economico ed intellettuale

L’effetto crowding-out non funziona solo per le risorse economiche sequestrate e poi sprecate dall’incapacità dei pianificatori centrali di gestire la scarsità in assenza di un calcolo economico in accordo con l’ambiente di mercato. Si applica anche al mondo delle idee, soprattutto se si dipende da esse per il proprio sostentamento. Di conseguenza le fallacie diventano predominanti, scacciando quelle spiegazioni che andrebbero a risolvere problemi di lunga data ma che basano il proprio perdurare su continue giustificazioni artificiali. Questo è il mondo del keynesismo e del neo-keynesismo, dove sfornare motivazioni sempre più assurde a supporto del sistema bancario centrale e le sue sconsideratezze è diventata un’azione tanto naturale quanto bere un bicchiere d’acqua.
Un esempio appropriato è il prezzo delle case negli USA, ad esempio. Una volta che viene asciugato dai vari “aggiustamenti”, possiamo notare la progressione del prezzo reale delle abitazioni e come questa abbia costantemente derubato le persone dei propri risparmi nel tempo. La percezione degli individui è quella di avere difficoltà crescenti a sopravvivere, mentre i “dati in entrata” li rassicurano che non c’è stato periodo migliore di questo a livello economico. Ma gli esperti sanno meglio, no? In questo modo viene consumato capitale intellettuale: le idee cattive scacciano quelle buone.
Quando un investitore investe in un progetto imprenditoriale, lo fa sapendo che risparmiando ora potrà consumare di più in seguito. Quel denaro sarà utilizzato per ampliare la produzione in base alla lungimiranza dell’imprenditore e all’esclusione di tutti coloro che non hanno successo. Quando è lo stato ad incamerare il denaro degli investitori, è il supporto politico/elettorale quello che si sta comprando. Ovvero, si sta risparmiando ora per consumare meno in futuro. Nessuna produzione aggiuntiva viene stimolata, ma solo l’apparente convinzione che pistole e distintivi possano trasformare le pietre in pane.
Questa è la logica del keynesismo. Si basa sulla fiducia nella produttività di pistole e distintivi. Queste persone sono responsabili di tutti i principali istituti finanziari e hanno scacciato tutti coloro con un minimo di buon senso. Questo è il processo che sta alimentando un disastro economico in tutto l’Occidente. Ecco perché è cruciale invertire tale processo a livello di idee con qualcosa che riporti solidità intellettuale nell’ambiente economico: https://www.goware-apps.com/la-fine-delle-fallacie-economiche-francesco-simoncelli/
IL VERO MALATO È IL SISTEMA BANCARIO EUROPEO
A quanto pare si ignora volontariamente il fatto che il sistema bancario commerciale mondiale e più in generale quello finanziario sono interconnessi e data la confusione nell’accounting dei bilanci, a causa soprattutto dell’ingegneria finanziaria degli ultimi dieci anni in particolari che ha dato vita a vere e proprie bombe a orologeria finanziaria, il fallimento di una banca in Giappone può rappresentare un guaio per una banca italiana
Un po’ di economia prima del voto fa vivere meglio e allunga la vita.
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Accademico della Scuola Austriaca d’economia, blogger, scrittore, studioso di liberalismo. E’ stato varie volte relatore in conferenze e ospite in trasmissioni radiofoniche. Nel 2012 partecipa alla fondazione dell’Associazione Von Mises Italia di cui è responsabile editoriale. Dal 2018 è community manager per il progetto Melis Wallet e nello stesso anno è entrato a far parte del Comitato Scientifico della Bcademy.