
Da un lockdown all’altro con in mezzo niente.

Il paese che ama la libertà ma anche la serietà, ma che non ama il pensiero razionale, è sprofondato in una spirale di terrore. Nessuno si fida più dell’altro, nessuno ha più la forza per pensare con ottimismo al proprio futuro.
Volevano una nuova normalità? Risultato raggiunto. Ma è una normalità infernale.
Questo governo, non il covid, non la pandemia, questo governo di cialtroni arroganti nazicomunisti è stato capace di distruggere la fiducia di un popolo, di spianare l’economia di una nazione, di attaccare la libertà e la proprietà delle persone, di infondere la cultura della delazione, di privare una generazione di istruzione, di minacciare persone innocenti con sgherri armati,… senza alcun risultato sanitario.
Chi si doveva ammalare si ammalerà lo stesso, ma, maledizione, una malattia poco letale è stata trasformata nella peste del secolo, dove le persone che stanno bene ma a cui viene detto che sono malate piangono e si disperano come avessero un cancro terminale. Una peste gestita con la supponenza di un virologo abbronzato che colpevolizza i giovani (la cui movida estiva – tra parentesi – non ha prodotto alcun disastro, ma evidentemente quella contagiosa è solo la movida autunnale).
Purtroppo era inevitabile che finisse così. Finché le contromisure ad un evento rischioso non produrranno le stesse conseguenze nelle persone, chi subisce meno conseguenze avrà sempre interesse ad enfatizzare il rischio percepito.
Tradotto vuol dire che se il lockdown non produce le stesse conseguenze sul reddito a chiunque lo subisca, chi ha il reddito protetto chiederà sempre a gran voce il lockdown anche se il rischio è minimo. E oggi la vera disuguaglianza è tra chi ha lo stipendio protetto dallo stato e tutti gli altri, i nuovi poveri.
Questo governo non potrà mai essere perdonato. Ma lasciamolo lavorare sotto scroscianti applausi: da un lock down ad un altro, con in mezzo niente.
Enemy of the State
by Aurelio Mustacciuoli & friends
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