Se Draghi accoglie la supplica di Mattarella perderò una cena con il direttore di un quotidiano; pensavo che Mr. Whatever it takes pretendesse almeno la presidenza della repubblica per salvare il paese. Ma anche gli uomini della provvidenza sono prigionieri di un ruolo e il suo è quello di alto commissario per conto dell’Europa. Governatore di un paese fallito. Protetto dall’élite e maledetto dal popolo.., certo, non appena capirà.
Dobbiamo dire che i burocrati sanno quello che fanno se si prova quasi un respiro di sollievo all’avvento di un Monti al cubo, solo per aver portato in discarica Conte e quella corte dei miracoli di ministri ributtanti. Materiale radioattivo irriciclabile che ci vorranno lustri per smaltire.
Il nostro presidente calpestando la costituzione e senza alcuno scrupolo morale, ha fatto loro distruggere il paese con il plauso di un popolo suddito e pavido, finché si è accorto che c’era un muro in fondo al tunnel che metteva a rischio non solo l’italia produttiva ma anche quella parassitaria, oltre all’impalcatura stessa dell’unione delle repubbliche socialiste d’europa.
Crisi di governo pilotata e svolta istituzionale. Missione compiuta, ora può tornare nella cripta.
I prossimi 24 mesi si farà “whatever it takes to preserve burocracy, state and europe“, con un profilo alto rigorosamente non eletto dal popolo, secondo il costume delle migliori democrazie totalitarie.
In fondo il popolo se lo merita dopo che ha applaudito Conte, Casalino, Azzolina, Speranza e Bonafede.
Anche la stampa è pronta a scodinzolare al governo di supertecnici, già girano gli articoli di come sin da piccolo il bambino prodigio mostrava segni di precocità tenendo banco al monopoli; dispiace, ma non più di tanto, che quella più scandalosamente vetero comunista ancora si sorprenda di come gli italiani non abbiano capito la gravità della crisi durante una pandemia (Gruber).
Pandemia, che miracolosamente comincerà a ad arretrare grazie alle prodigiose campagne vaccinali. Ci hanno fatto vedere che sono capaci di chiuderci in casa e buttare la chiave, adesso possono concederci momenti di trascurabile libertà.
Ha ragione Carlo Lottieri quando afferma che lo scenario più probabile sarà questo:
“massicci investimenti pubblici + spartizioni tra lobby ed élite politiche + tasse in crescita + nuove regole a gogo’ + centralismo”, più controllo esasperato della popolazione (aggiungo io). È il trionfo dello stato, bellezza.
Draghi non sarà mai amato, ma chissenefrega. Le storie d’amore sono per le parrucchiere. Con un tasso di statalizzazione da repubblica sovietica, l’unica cosa che conta è preservarlo ed espanderlo ancora un po’. I comunisti possono uscire allo scoperto a lavoro sporco finito.
Ma tutte le corde tirate si alla fine si spezzano e Draghi potrebbe finire sotto una pioggia di monetine la sua perfetta carriera istituzionale. O forse no.
Prima comunque sarà tutta una storia di solidarietà, di tagli agli sprechi e di semplificazione.. fino al 100% di tasse. E se qualcosa andrà storto, beh sarà stata colpa del liberismo e di quegli sporchi individualisti, egoisti, eco-non-solidali, gender-illiquid e politicamente impresentabili. Lo dice anche Bergoglio.
Don’t cry for me, Italia.
Enemy of the State
by Aurelio Mustacciuoli & friends
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