
Fascist inside
Ve lo giuro. Mai avrei immaginato di assistere a una degenerazione sociale di questa entità. Un popolo che si autoproclama figlio dell’antifascismo, che ha fatto dell’apologia del fascismo un reato, ragiona, usa argomenti, fa proposte e prende provvedimenti degne del peggiore gerarca del ventennio.
Qui non si tratta della retorica di sinistra che bolla strumentalmente come fascisti chi non la pensa come loro, qui si ragiona proprio da fascisti doc.
Fioccano infatti in questi giorni le proposte di lockdown ai vecchietti. Non si vuole fornire servizi per proteggerli ma, come paventavo, si tratta proprio di limitare i loro spostamenti fisici. Siccome si ammalano di più, vanno rinchiusi, per il loro bene.
Il principio è che imprigionare in una stanza chi potrebbe infettare qualcuno è lecito, anzi è l’unica cosa da fare. Siccome non sappiamo chi può infettare e chi no (ci sono questi scomodi asintomatici che sembrano sani, maledetti loro) allora è giusto rinchiudere tutti. Tranne, ovviamente, quelli che secondo il dpcm forniscono servizi essenziali.
Questo il ragionamento di base, sostenuto dalla maggioranza plaudente e anche da una discreta schiera di libertari collaborazionisti. Da qui il lockdown.
Ora siccome il lockdown, che ha effettivamente appiattito la curva ma che ha anche spianato l’economia e trasformato in psicopatici milioni di individui, non ha, come era prevedibile, eradicato il virus, ecco che la curva si impenna nuovamente. Colpa ovviamente dei cittadini imprudenti, dicono. Va beh, il governo si sarà preparato e avrà predisposto migliaia di TI di emergenza. No, sono più o meno quelle di prima e udite, udite, rischiano (ma non è proprio detto) di intasarsi nuovamente. Cosa mai si potrà fare?
Ovviamente un nuovo lockdown, che se i cittadini fossero stati bravi si sarebbe potuto evitare. Ma il popolo giustamente si sta incazzando e il gettito fiscale crolla. Facciamo senza? No, lo facciamo solo a quelli che hanno più probabilità di ammalarsi: i vecchietti. Per il loro bene, ma soprattutto per il nostro.
A parte la fallacia logica del ragionamento; se infatti tutti i familiari sono in giro e fanno circolare il virus, perché in casa i vecchietti dovrebbero ammalarsi meno che uscendo? Non mi stupirei se qualcuno proponesse di deportarli.
E comunque se un vecchietto che esce mette in pericolo solo se stesso e non gli altri, perché mai dovremmo richiuderlo forzosamente? Perché non si potrebbe lasciare al suo giudizio, alla sua volontà, alla sua necessità, al suo desiderio, alla sua valutazione del rischio accettabile, ai cazzi suoi, la libera scelta di uscire o stare a casa?
La risposta è un capolavoro di liberalismo. Se si ammalano potrebbero intasare le TI che servono a noi. Fantastico. La verità è che non ce ne frega nulla della loro salute, ma rinchiuderli è più comodo e assolutorio di un governo di stronzi incapaci.
I sedicenti liberali e i progressisti, che si proclamano tutti antifascisti, curiosamente non si rendono conto della conseguenze logiche di questo modo di pensare. Se domani uno studio dovesse accertare che le donne, gli omosessuali, i ciccioni, i brutti, i neri, gli ebrei dovessero ammalarsi più degli altri, beh la soluzione sarebbe deportarli. Non vi suona familiare? I figli della resistenza che ragionano come i nonni del ventennio.
La verità è che il fascismo, quello vero, l’abbiamo dentro, altro che storie, e non sta solo a destra. Lo puoi cancellare dal vocabolario ma non dal sangue.

Enemy of the State
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