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Il bunker

Nel bunker di Berlino / è morto un bel cretino.

Un grande spettacolo corrusco si svolge nella notte nera più nera che mai. Le fiamme si vedono da lontano sotto la falce della luna. La città brucia, un imperatore capriccioso le ha dato fuoco.
La notte è nera e tutte le vacche sono nere ma non abbastanza da impedirci di vedere quel che è evidente. Il gatto rosso, quello uscito dalla scatola più vivo che mai, è spompato e la sua forza propulsiva è esaurita.

Cercato il contatto con il suo popolo, che l’ha tradito, unito in simbiosi mistica con i suoi fedeli seguaci, ormai troppo pochi, il fürer cerca di ribaltare il gioco senza capire che è finito, il gioco ma anche lui stesso. Rimangono il suicidio nel bunker o l’ignominia del processo.
Sia chiaro, a noi non interessa minimamente dei processi sui suoi casi giudiziari: vada com’è venuto e siamo pari. Ma la discussione pubblica sulle idee si.

La città che brucia è la democrazia liberale, quella dei pesi e contrappesi, della divisione dei poteri e delle forze guardiane. Una democrazia corrotta e ormai inservibile com’era all’inizio del secolo scorso, quando però è stata in grado di riprendersi.

A questa democrazia il nostro ha opposto il contatto diretto con il popolo, il fastidio per le procedure e il fürerprinzip. Meno infantili, cent’anni fa, prima Mussolini poi Hitler, usando la democrazia in dispregio della democrazia e del parlamentarismo e contro di questi, ebbero più successo. Questo imbelle di latta cade travolto da un narcisismo eccessivo e anche da una maggiore complessità del mondo, che non ammette più che la mente di un solitario possa comprenderlo tutto.
Pace.
Stupisce, nel mezzo di questo straordinario spettacolo finale, che tanti corrano in soccorso senza capire l’enormità del fatto.

Il fuoco, infatti, è lo stesso, un misto di  vitalismo e di dannunzismo, un “me ne frego” unito a un’estrema violenza verbale, un misconoscere la realtà dei fatti e la semina di un dubbio inutile e distruttivo.

Di Donaldo e della sua latta non rimarrà nulla se non la semina di queste idee da retrobottega.

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