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Javier Milei – L’economista libertario

Javier Milei – L’economista libertario
In Italia pochi lo conoscono, ma è noto all’interno del mondo libertario e liberista, grazie all’opera intellettuale di un giornalista come Leonardo Facco, che lo ha fatto conoscere a tanti curiosi simpatizzanti. In Argentina è una star, una presenza costante all’interno dei palinsesti televisivi, nelle radio, nei giornali e nelle riviste. Il personaggio, il mito di cui sto parlando non poteva che essere Javier Milei, economista, professore, scrittore e genio creativo, alternativo alla virulenta struttura internazionale del politicamente corretto. Perché parlare di lui, in Italia? Perchè scrivere un articolo su questa figura estremamente controversa? La risposta è molto semplice: il giovane economista (è nato nel 1970), ha fornito un approccio alternativo alla scienza e agli studi economici e ha demolito con acume intellettuale i più grandi pregiudizi che stanno alla base della convenzionale politica economica applicata a livello mondiale. Milei è uno studioso libertario che può dare una importante lezione all’Italia. L’argentina e il Belpaese hanno delle similitudini notevolissime: una classe politica incapace e corrotta; un assistenzialismo sociale devastante, incapace di “curare” la povertà, capace, semmai, di peggiorarla. L’Italia e l’Argentina hanno un disavanzo pubblico che ogni giorno cresce sempre di più grazie agli sprechi, una tassazione elevata per i privati, e sono due paesi vittime delle teorie economiche che si basano su tre modelli totalmente fallimentari: il socialismo, lo statalismo e il keynesismo. Javier Milei è uno studioso che si è formato con le teorie della Scuola Economica Austriaca. Quest’ultima, in contrasto con le teorie di John Maynard Keynes, è favorevole totalmente al mercato libero, al laissez-faire e alla libera iniziativa economica privata. La Scuola Austriaca, che ha avuto dalla sua parte studiosi del calibro di Von Mises e Von Hayek (premio Nobel nel 1974) è contraria all’intervento dello Stato nella politica economica e affonda le sue radici all’interno di un unico paradigma: quello dell’individualismo metodologico, dell’economia intesa come ragionamento empirico e come scienza sociale. Non è un caso che Milei sia sempre stato avverso ai dipartimenti di studi economici moderni, specialmente quello di Buenos Aires, inebriato dal marxismo e dalle nefaste teorie di keynes. Milei non è uno studioso che te le manda a dire. Lui ti sbatte in faccia la realtà effettiva e i dati reali. Ha una insuperabile formazione culturale e fa paura ai “potenti”, perché è scomodo, perché non teme la censura, il giudizio dei garzoni del politicamente corretto e del collettivismo. Oltre alla formazione umanistica di misesiana memoria, è capace di utilizzare il metodo matematico, sa effettuare calcoli di econometria, sa sviluppare grafici e teorie “scientificamente” comprovate. L’unico per abbattere i socialisti è usare la logica deduttiva, abbinata alla potenza dei numeri. La matematica parla chiaro: l’economia pianificata è insostenibile, a patire dall’impossibilità logica del calcolo economico. Milei si è definito “miniarchista a breve termine, e anarco-individualista” a lungo termine”. Per Milei, la liberazione dell’uomo dalle catene dell’interventismo pubblico, potrà avvenire gradualmente: dapprima con la creazione di uno Stato minimo ( miniarchismo), e in seguito con la cancellazione totale dell’autorità statale, per far valere i diritti naturali del singolo individuo pensante (anarco-individualismo). Icona del pensiero libertario, Milei ha le idee chiare anche sulle questioni sociali: è contrario all’aborto, al neofemminismo, ed è a favore di un sistema politico ispirato al federalismo di Locke per decentrare l’ammasso del potere centralizzato. Milei cura la comunicazione, sa esprimersi, coinvolgere, interagire; sa parlare, sa spiegarsi, ribaltando le tesi dei suoi detrattori collettivisti. Lo chiamano “el peluca” per la sua eccentrica pettinatura; come una vera star cura l’abbigliamento e la sua immagine.. Ha un motto speciale capace di riempire di gioia i cuori dei sostenitori del libertarianismo:”W la libertad, carajo!” Demolendo i miti e i pregiudizi comuni, “el peluca” ci fornisce ogni giorno delle lezioni importanti di libertà. Che sorga un Milei anche in Italia per abbattere il socialismo e la mentalità statalista! Ne abbiamo bisogno, tutti noi!
Adalberto Ravazzani

Saggi e Studi

by Guglielmo Piombini

IL VERO MALATO È IL SISTEMA BANCARIO EUROPEO

A quanto pare si ignora volontariamente il fatto che il sistema bancario commerciale mondiale e più in generale quello finanziario sono interconnessi e data la confusione nell’accounting dei bilanci, a causa soprattutto dell’ingegneria finanziaria degli ultimi dieci anni in particolari che ha dato vita a vere e proprie bombe a orologeria finanziaria, il fallimento di una banca in Giappone può rappresentare un guaio per una banca italiana

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Editore (Leonardo Facco Editore e Tramedoro), scrittore, saggista, studioso di Liberalismo e Scuola Austriaca di Economia.

Guglielmo Piombini

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Adalberto Ravazzani

Scrittore e polemista. Studioso di liberalismo e di Scuola Austriaca di economia.

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