
La minaccia

La misura per me è colma. Oggi andrò a presentare la mia denuncia del governo e invito tutte le persone di buona volontà a chiacchierare meno sui social e a darsi da fare, se ci tengono al loro benessere e a rimanere libere. Trovate il form di denuncia qui.
Non si tratta più di pandemia. Non voglio neanche parlare della pandemia, tanto verrei immediatamente tacciato di negazionismo, pur non essendolo, prima ancora di aprire bocca. Ormai è questo il livello della discussione. Ci sono gli esperti e i giornali scelti dalla politica (non certo per la loro autorevolezza) che SANNO e ci sono tutti gli altri, che non hanno diritto di replica. Brutta gente, insensibile alla vita umana, negazionista, incompetente, gretta, pericolosa, che DEVE pertanto solo tacere e ubbidire. E ovviamente ci sono i fiancheggiatore della politica, molto attivi sui social, individui che hanno sposato la narrazione governativa senza ricavarne alcun beneficio pratico ma che appagano così la loro frustrazione e il loro ego sostenendo tesi che ricevono il facile consenso della maggioranza, indipendentemente dall’intelligenza e dalla razionalità delle argomentazioni. Così, per sentirsi importanti.
Di cosa si tratta allora? Si tratta del diritto di gestire la propria vita liberamente senza arrecare danno ad alcuno. Di come vivere e di come eventualmente morire secondo la propria volontà.
Si tratta, quindi, di opporsi con forza a chi ha deciso arbitrariamente il tuo colore: che Milano è rossa, Roma gialla e Pantelleria arancione. E non lo ha fatto per opporsi alla minaccia del virus, perché nella zona rossa il rischio di contagio è maggiore. NO, l’ha fatto perché può farlo e ha deciso che se lo stato, che loro proclamano di rappresentare, in una certa zona e non è in grado di curarti bene, allora per evitare che emerga e diventi palese che i servizi pubblici da loro approntati sono solo robaccia scadente pagata dai cittadini a carissimo prezzo, allora non ti devi neanche ammalare, e per non farti ammalare ti possono imprigionare senza alcun rispetto dei tuoi diritti civili. Diritti che sono a fondamento di quello stesso stato di cui essi dicono di essere servitori.
La tua salute, ma anche il tuo benessere, non dipendono più da te, ma solo da loro e dalla loro efficienza. E non deve apparire che non sono all’altezza. I tuoi sacrifici non sono più una libera risposta razionale ad una minaccia esterna, ma sono decisi arbitrariamente da loro.
Però sono loro la minaccia.
Verrà il momento di contare i morti, quelli uccisi dal virus e quelli uccisi dalle fame e dalla disperazione causate dalle scelte dissennate di Conte e compagni. E siccome entrambi alla fine saranno dipesi da loro, dovranno risponderne.
Per ora io non ci sto, e inizio con una forma di protesta che dimostra, tra l’altro, quel rispetto per le istituzioni che loro non hanno, li denuncio.
Enemy of the State
by Aurelio Mustacciuoli & friends
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