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QUALCOSA NON VA CON LA LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE – OPEN E DAVID PUENTE NE SONO L’ESEMPIO

QUALCOSA NON VA CON LA LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE – OPEN E DAVID PUENTE NE SONO L’ESEMPIO

Mi ha sempre incuriosito la figura di David Puente.

Da quando ho scoperto la sua esistenza mi è sempre rimasto nel cuore.

Puente è un giornalista e il vicedirettore di Open con delega al fact cheker. In pratica Puente dirige il fact checking di Open, testata che oltre a occuparsene in proprio è anche partner di Facebook per il fact checking in Italia. Quindi Puente dovrebbe essere un super esperto di lotta alla disinformazione.

Ma in realtà i suoi articoli sono quasi illeggibili, sono scritti in modo sciatto e dozzinale, cacofonico e involuto, con errori di sintassi e grammatica, errori nelle concordanze e della consecutio temporum, privi di qualsiasi proprietà di linguaggio, con un linguaggio impreciso, e risultano fuorvianti e ingannevoli in molti passaggi.

Questa cosa mi ha sempre lasciato perplesso, perché mi chiedo, va bene tutto, ma..

chi sta intorno a lui non se ne rende conto? è circondato da analfabeti?

come può essere arrivato a fare il vice direttore di un giornale, a occuparsi di fact checking e insomma con quale logica funzioni la sua carriera?
come può un giornale con un simile vice direttore e responsabile del fact checking collaborare con Facebook, quando dovrebbe risultarne troppo screditato per poterlo fare?
Non è che è lì apposta per prendere in giro chi crede veramente che il fact checking abbia un senso?

Ci tengo a dire che non voglio bullizzare Puente, e non è che ce l’ho con lui personalmente, anzi mi sta quasi simpatico, ma mi sembra che la sua figura sia l’esempio perfetto che qualcosa non vada nel mondo del fact checking e della lotta alla disinformazione, fenomeni che comunque non se ne stanno buoni sul sito di Open e altre simili organizzazioni, ma entrano nelle decisioni di moderazione dei social e sempre più persino nella legislazione, visto che sempre più paesi stanno legiferando per rendere il fact checking e la lotta alla disinformazione obbligatori per i social e stanno istituzionalizzando una collaborazione (coatta) tra apparati statali e social e altre aziende tech.

Qui un articolo più approfondito:

DAVID PUENTE IL TESTIMONIAL PERFETTO

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