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Ieri, Draghi ha lanciato il suo secondo “Whatever it takes” per salvare l’Italia. Ha preso atto della non esistenza di una classe politica capace ed ha capito che l’unica soluzione è accelerare...
La sinistra in Italia non si è liberata del comunismo. La prova? Leggere, ieri, i commenti sulla Giorno del Ricordo. Se ci fosse stata unanimità, almeno ieri, mi sarei messo l'animo in pace e avrei...
Notizie

La notizia del giorno 23/02/2021
Ogni giorno una notizia e un commento La notizia: Facebook ripristina le news dopo l'accordo con il governo australiano AGI - Facebook revocherà "nei prossimi giorni" il blocco delle pagine di news in Australia, dopo che il governo ha accettato di emendare la legge con cui intende richiedere ai giganti del web di pagare i media per la condivisione dei loro contenuti giornalistici. Il ministro delle Finanze, Josh Frydenberg e Facebook hanno annunciato di aver raggiunto un compromesso su aspetti chiave della legge, fortemente contrastata dalla società di Mark Zuckerberg. "Come risultato di questi cambiamenti", ha riferito Will Easton, direttore generale di Facebook Australia, "possiamo ora lavorare a nostri investimenti futuri nel giornalismo di interesse pubblico e ripristinare le news su Facebook per gli australiani, nei prossimi giorni". Il social media si era attirato un coro di critiche internazionali, la settimana scorsa, per la decisione di bloccare la...
Opinioni
Editoriale

Il nazismo era anticapitalista
di Stefano Magni e Guglielmo Piombini In questa rivista nazista (no, non è una reductio ad Hitlerum, è proprio una rivista nazista, Signal, di inizio 1945) si trovano tutti gli argomenti anticapitalisti che dominano tuttora il dibattito sul Recovery Plan. In pratica, portando ad esempio la piena occupazione della Germania nazista negli anni 30, si chiede allo Stato di creare posti di lavoro e iniettare denaro circolante per alimentare i consumi e dunque avviare un effetto volano. I Paesi “capitalisti” (che in realtà in quegli anni facevano la stessa cosa, a partire dal New Deal di Roosevelt) sono accusati di cinismo. La tesi è che abbiano ridotto la disoccupazione solo grazie alla guerra (vero), ma dopo la guerra sarebbero tornati ad avere tassi di disoccupazione maggiori (falso). Curioso, comunque, che l’hitlerismo proposto e il rooseveltismo sotto accusa fossero sostanzialmente identici. E purtroppo anche le ricetto dell’Ue odierna sono simili. Cambiano gli slogan, ma il green new deal è come il new deal. Che poi siano sistemi che facilitano brutti effetti politici collaterali, fino all’espansione e alla guerra, non è facile da capire, ne’ da spiegare. Stefano Magni Lo storico Rainer Zitelmann, dopo aver analizzato attentamente tutte le dichiarazioni registrate di Hitler, è arrivato alla conclusione che nei ragionamenti del dittatore le ideologie anticapitaliste e socialiste avevano giocato un ruolo molto più grande di quanto si fosse ipotizzato in precedenza. A differenza di altri storici, Zitelmann ha messo chiaramente in luce la natura socialista del regime hitleriano: «Il progressivo e sistematico assoggettamento dei diversi ambiti dell’economia al controllo dello Stato era in linea con il postulato ideologico hitleriano del “primato della politica” e con la convinzione delle necessità di superamento del sistema economico fondato sul capitalismo privato. Il “nuovo piano” elaborato nel 1934 ebbe come conseguenza il controllo diretto e completo...

La mia scommessa politica
La mia scommessa é stata quella di trovare una proposta politica che fosse totalmente coerente con l'etica libertaria che è alla base del mio pensiero e delle mie azioni. Credo di esserci riuscito, ma va spiegato bene. Innanzitutto va detto che non c'è nulla di male a non sposare la traduzione politica anarchica di un'etica libertaria. Anzi lo sbocco politico anarchico della filosofia libertaria - che prevede per capirci la dissoluzione dello stato -, lo considero velleitario e irrealistico. Si può convintamente essere liberali, credere nel libero mercato, nella proprietà privata, in un...
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Economia e Finanza
Storie di ignoranza economica: i deflazionisti
Ebbene sì, nonostante la monumentale stampa di denaro vista sinora e la percezione da parte degli individui riguardo le spese giornaliere, ci sono opinionisti e giornali che parlano di deflazione. Non importa anche se l'indice dei prezzi al consumo non ha visto una discesa negli ultimi 25 anni (ma anche di più), no, ciò che conta è una variazione mensile che viene rappresentata come un modello per l'intera società. I deflazionisti non comprendono questi fatti cruciali: La BCE ha il pieno controllo su M1 (es. IOER); La BCE ha scelto di imitare gli USA post-Lehman, i quali hanno imitato il Giappone post-1990; Gli USA non hanno avuto un anno, sin dal 1955, in cui i prezzi al consumo sono scesi generalmente e sistematicamente (stesso discorso per il Giappone, nessuna deflazione dei prezzi sistematica e cumulativa); L'esperienza della Grande Depressione ebbe luogo perché vennero lasciate fallire oltre 9.000 piccole/medie banche; Lo zio Sam approvò il FDIC nel 1934; Non esiste una exit strategy credibile per permettere un abbandono del QE. I deflazionisti sostengono che la BCE non sia in grado di fermare la deflazione dei prezzi. Questa è una tesi totalmente assurda. Ha seguito le...
Liberalismo
I libri consigliati da Tramedoro

Capitalism in America (Alan Greenspan, Adrian Wooldrige) – 2018 Tramedoro
Il nuovo libro di Alan...
Politica

Lavorare per il “dopo Draghi”, fare rinascere le comunità
di Carlo Lottieri (pubblicato su Nuova Costituente) Esce di scena Giuseppe Conte, venuto dal nulla e lì destinato a ritornare, ed appare Mario Draghi, da tutti presentato come la principale risorsa della Repubblica. L’Italia è abituata a vivere entro crisi di varia natura, ma stavolta si ha la sensazione che il castello di carta potrebbe crollare da un momento all’altro. Se lo sfascio del...