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Private property under attack

Private property under attack

I giornali di tutta Italia pubblicano articoli sulla carenza di appartamenti per l’affitto. Si intervistano persone che, pur munite di contratto a tempo indeterminato, non riescono a trovare casa in locazione . Quello che sta accadendo è il frutto dell’interventismo e del dirigismo di Stato e Comuni nel mercato libero delle case. Non solo c’è un’alta tassazione sugli immobili e sui redditi che questi producono, ma c’è anche la enorme difficoltà di poter sfrattare l’inquilino che non paga il canone o che danneggia la casa. In alcuni casi è una vera e propria mission impossible. Si aggiunga che durante la cosiddetta pandemia gli sfratti (compresi quelli già esecutivi) sono stati bloccati per due anni. Si tratta di gravissime limitazioni dell’esercizio del diritto di proprietà privata che vanno ad alterare il normale funzionamento delle cose. Queste situazioni, protratte nel tempo, hanno indotto giustamente i proprietari ad optare per i meno rischiosi affitti brevi. Il tutto a discapito di quella fascia di persone, spesso di reddito medio basso, che necessitano di case in affitto. La morale è che gli interventi statali nella libera contrattazione delle parti, finiscono per danneggiare tutti ed in particolare i cittadini più deboli. Per questo è assurdo chiedere che a risolvere la situazione intervenga di nuovo chi ha creato il problema aggiungendo nuove regole e limitazioni.
Libertà, per favore

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