Ormai sui media terroristi la Svezia è praticamente sparita dai radar. Niente museruole da ritardati, niente lockdown, niente vaccino, ma soprattutto, nessun problema come inizialmente paventato dai fanatici del virus. La vita è in gran parte tornata alla normalità in Svezia, e tutto è avvenuto senza gli interventi devastanti richiesti dalla classe degli “esperti in salute pubblica” che altrove ha causato distruzione economica e sociale. Per chi è interessato ai dati su morti, ospedalizzati, ecc. può trovarli qui, sul sito del governo svedese.
Non ci vuole un mago della matematica per capire che sono MESI che l’epidemia in Svezia è sul viale del tramonto. Ci è stato detto che gli ospedali sarebbero stati soverchiati da malati e che i corpi di tutte le età sarebbero stati lasciati a marcire per le strade. Questa proiezione distopica non s’è mai avverata, tanto che i fanatici del virus da imbecilli quali sono sono andati a cercare col lanternino i morti “giovani” per provare la loro macabra tesi. Anche durante i mesi peggiori del virus C la popolazione generale della Svezia non ha mai visto grandi pressioni sul proprio sistema sanitario.
Per il virus C la classe globale di esperti in salute pubblica ha gettato fuori dalla finestra centinaia di anni di comprovata scienza sull’immunità collettiva al fine di tentare di affermare il controllo umano su una particella submicroscopica. Il rischio zero: è da scemi anche solo pensarla una cosa del genere. Non ci sono prove in nessuna parte del mondo che lockdown o museruole abbiano “fermato” la diffusione del virus. La Svezia è stato uno dei pochi luoghi in cui è prevalso il buon senso: i tentativi di fermare il virus sarebbero stati peggiori della malattia stessa, ovvero, rovina economica e sociale.
Enemy of the State
by Autori Vari
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