
Un po’ di economia prima del voto fa vivere meglio e allunga la vita.

Oggi vorrei parlare di capitalismo, nella sua versione nobile e in quella degenerata.
Il capitalismo nella sua versione nobile altro non è che l’economia del risparmio. Il risparmio è tecnicamente ciò che del proprio reddito non viene consumato ed è l’unico motore dello sviluppo sostenibile.
Se siete naufraghi su un’isola deserta e dovete passare la vostra giornata a procacciarvi il cibo pescando e raccogliendo frutta, vi accorgerete che è una strategia vincente quella di non consumare tutto il cibo che giornalmente vi procacciate e accumularne un po’ ogni giorno in modo di averne una scorta che vi permette di dedicare qualche giornata di lavoro per costruire una canna da pesca o una pertica per raccogliere la frutta.
Il cibo che mangiate è un bene di consumo, vi dà immediata soddisfazione, la canna da pesca e la pertica si chiamano beni di capitali e servono ad aumentare la produttività, cioè a ottenere più cibo in futuro a parità di lavoro e ad avere così tempo per fare altro.
Una civiltà è tanto più ricca quanto più grande è la quantità di risparmio collettivo accumulata in beni di capitali.
Ed è pertanto grazie al risparmio che si è sviluppata la civiltà.
Ognuno di noi nella propria vita quando risparmia si comporta da capitalista, l’accezione negativa che viene data al termine capitalismo è evidentemente ideologica e strumentale.
Ma esiste una versione degenerata del capitalismo che al contrario di quella nobile è estremamente dannosa e crea, questa sì, inique disuguaglianze.
Si chiama calitalismo di relazione (o crony capitalism) e si ha quando l’imprenditore (il capitalista per eccellenza) si allea con la politica e con lo stato, ovvero con chi esercita il monopolio della forza.
In questo capitalismo non ci sono più imprenditori lungimiranti che rischiano il loro capitale e che guadagnano solo sulla base dei beni e servizi che producono, che poi vengono acquistati dai cittadini soddisfando i loro bisogni; no, in questo capitalismo degenerato gli imprenditori ottengono favori dalla politica che elargisce concessioni, fondi pubblici, agevolazioni e pone barriere all’ingresso di altri competitor.
In questo capitalismo non vince più il consumatore e non guadagna chi produce i prodotti e i servizi migliori. In questo capitalismo si sperperano fondi pubblici prelevati con la forza ai cittadini con le tasse e si creano inique disuguaglianze. Questo capitalismo è il risultato dell’alleanza tra imprenditori e politica.
Nel capitalismo nobile la ricchezza di una comunità cresce e tutti ne beneficiano premiando chi è più bravo.
Nel capitalismo degenerato di relazione cresce solo la ricchezza di pochi, i rentiers del sottosviluppo, gli affaristi a braccetto con la politica e la ricchezza della comunità resta stagnante.
Quando vedete imprenditori che si mettono in politica o sostengono politici, quando vedete che vengono creati nuovi enti pubblici che pagano dirigenti, che gestiscono fondi e emanano divieti, beh fate molta, molta, molta attenzione, c’è sicuramente una fregatura per i cittadini.
Quando andate a votare, per il bene vostro e dei vostri figli, aprite gli occhi.