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Viva la MoVida

Viva la MoVida

È uscito oggi il dpcm che stabilisce la chiusura di bar e ristoranti dopo le 18.00.
In teoria, per contrastare gli assembramenti di giovani, che semplicemente si sposteranno nelle abitazioni private (principali luoghi di contagio), ma vaglielo a spiegare a Conte. 
In fondo, prendersela con la famigerata “movida” serve davvero a qualcosa?

“Alle mie spalle potete notare due pericolosi esemplari di pischelli che stanno bevendo una birra seduti, e senza mascherina. Chiedo al cameraman di zoomare sulla schiuma della temibile bevanda alcolica, ricettacolo di Sars-2, grazie.”

“Li vediamo, Annamariagrazia. Cristo, allontanati. Potrebbe essere pericoloso.”

“Va bene, Carlogianalberto, ma come giornalista d’inchiesta, per non dire d’assalto, è mio dovere documentare anche i più raccapriccianti e truculenti orrori della nostra perversa società moderna corrotta dal consumismo più sfrenato. A voi la linea in studio.”

“Grazie, Annamariagrazia. Branco di irresponsabili alcolizzati. Passiamo ora al meteo, Gianpierfrancesco a te la linea.”

“Pioggia, pioggia, pioggia, pioggia, acquazzoni, tsunami, acqua da tutte le parti cazzo.”

“Grazie, Gianpierfrancesco. Un contributo davvero utile.”

“Cristo, schizzi di acqua ovunque!”

“Grazie ancora, Gianpierfrancesco. Questo darà una bella botta alla movida.”

“Puoi dirlo forte, Carlogianalberto.”

“QUESTO DARÀ UNA BELLA BOTTA ALLA MOVIDA.”

“Aaaaaaah le mie orecchie!!!”

“Fermi tutti. Chiedo alla regia un primo piano sul mio bellissimo viso.

Amici telespettatori, a quanto pare stiamo assistendo a un nuovo pericolosissimo sintomo: l’otite. E in diretta per giunta.”

“Ok, ora sto meglio.”

“Staccate il collegamento con quel povero disgraziato, presto. La guarigione ha poca importanza di fronte alla tragedia.

È l’orrore, l’orrore, come diceva Marlon Brando. È l’orrore a far schizzare lo share, come il mio pistolino di fronte alla signorina Catherine Zeta Johns Douglas. E ora, linea al traffico. Giovannona, mi senti?”

“Sì, Carlogianalberto. Incidente sulla A13 verso le 18.00, un anziano con patologie pregresse ha investito un giovane che tornava a casa in moto. Il giovane era positivo al covid, asintomatico.”

“Vedete, amici telespettatori? Cosa può fare questo virus? Cosa può fare un giovane untore a bordo del suo letale ciclomotore? Alle 23.30 giusto?”

“Veramente…”

“Come sospettavo. Ci fosse stato il coprifuoco, tutto questo non sarebbe mai accaduto. Un giovane ubriaco che per poco non ammazzava un vecchio.”

“Dal rapporto dei carabinieri risulta che non aveva bevuto. E poi la vittima sarebbe lui.”

“Non ti sentiamo bene Giovannona, ci deve essere un problema col collegamento.”

“Io vi sento benissimo.”

“Permettimi di dissentire.”

“Ma io”

“Buona notte, amici telespettori.

E che Dio ci benedica tutti.”

Quante volte abbiamo visto questa scena in tv? Nessuna, perchè sfido chiunque a trovare uno che si chiami Carlogianalberto a piede libero. 
Però quante volte abbiamo visto una scena simile nei vari Tg nazionali di questa disgraziata penisola? 
Troppe, ed è arrivato il momento di dirlo con decisione: hanno rotto le palle.

Oggi quindi parleremo di quella parola che solo a sentirla nominare mi fischiano le orecchie: la famigerata “movida”. 

Prima di tutto, il termine “movida” indica un gruppo di quante persone di preciso? 
In 3 è già movida? In 4 è già orgia? In 5 è già elettorato di Italia Viva?                                 Cos’è esattamente questa “movida”? Wikipedia mi viene in aiuto.

“La Movida madrileña fu un movimento sociale ed artistico che partì da Madrid alla fine della dittatura di Francisco Franco.”

Interessante.

“La Movida faceva riferimento ad ideologie libertarie di sinistra ed ebbe il suo primo centro nella rivista La Luna. Esponenti di tale movimento furono, tra gli altri, Joaquín Sabina, Alberto García Alix, Pedro Almodóvar.”

In altre parole nasce come qualcosa di alto, di nobile, in contrapposizione all’antecedente regime spagnolo.

“Dall’ingessata società franchista si stava faticosamente passando ad una società aperta alla modernità.”

Minchia.

Poi continuo a leggere e trovo:

“Come espressione di uso scherzoso in italiano, il termine movida sta talvolta a indicare il tipico stile di vita all’insegna del divertimento del venerdì e sabato sera.”

Gesù.

“I suoi protagonisti vengono anche definiti “turnisti della movida” perché fanno le ore piccole.”

Gesù. Cristo.

Ad ogni modo, in un Paese con una Stampa seria non staremmo a parlare di “movida”, ma i media diffonderebbero piuttosto i dati scientifici oggettivi della situazione attuale. Spiegandoli magari, senza spacciare i positivi per malati, ad esempio, che è un po’ come dire che se all’alcol test ti esce 0,5 sei un alcolizzato conclamato.                     Invece si sta cercando di fare la cosa più semplice del mondo: criminalizzare i giovani. Che fanno tante cazzate già di loro, quindi compito easy, ideale per un qualunque giornalista in erba pronto a farsi le ossa in un Paese al 70esimo posto per libertà di Stampa.  
Nessuna sorpresa, trattasi di una tradizione ormai consolidata lungo tutto lo Stivale.

Una piccola lezione: l’uomo è un animale sociale. Ok, magari i bar non saranno attività essenziali quanto un supermercato o un ospedale, siamo d’accordo, ma le interazioni umane lo sono eccome.

E non solo per un discorso meramente economico (persone che girano, soldi che girano, grazie mille), ma proprio per la salute psicologica generale. Avete idea di quanto è diffusa e sopratutto quanto è sottostimata e sottodiagnosticata una malattia come la depressione? Non ho tempo per farvi il seminario, ad ogni modo la risposta è: parecchio, ed è solo un esempio.

Il benessere psico-fisico di una persona è fatto da tanti fattori diversificati, e se pensate veramente che per una vita decente basti il tragitto casa-lavoro andata e ritorno, nel frattempo sgranocchiare qualcosa, e ripeti il giorno dopo, avete le idee un po’ confuse.

O semplicemente non vi pesa troppo l’idea che la nostre vite diventino, da un giorno all’altro, la routine di un campo di concentramento. Non so se invidiarvi.

È possibile fare sacrifici di fronte a un’emergenza particolarmente grave, certamente.

Ma tirare la corda della sopportazione in un momento in cui peraltro l’emergenza viene gonfiata, porta a una cosa molto semplice: che la corda si spezza.

Quindi: viva la movida.

Che poi, l’unica “movida” che ho visto è quella dei vecchi con più patologie pregresse che anni di vita rimasti, che per andare a fare la spesa mezzo isolato più in là prendono l’autobus assieme ad altri 40 giovani stronzi che stanno facendo cose inutili, tipo andare all’Università o al lavoro.

Ma l’Italia è quel Paese con l’età media più alta in Europa, e i vecchi come è giusto che sia votano, mentre i (più) giovani no, quindi ca va sans dire.

In effetti, il terrore psicologico non è tanto a vantaggio dei media, ma a quelli che stanno qualche tacca piu in alto. Ovvero, a un governo di incapaci tenuto insieme con la colla vinilica e la carta igienica, che tenta in tutti i modi di mantenere il consenso facendo cagare addosso gente che già normalmente si caga addosso dalla mattina alla sera.

Un po’ come un bambino che ruba i soldi dalla borsa della nonna per comprarsi centinaia di Goleador, o salvare Alitalia (non so cosa sia più utile).

Non è difficile immaginare un governo peggiore, Corea del Nord, Venezuela, eccetera.

Ma faccio fatica a immaginare un governo più squallido.

Scaffale In Basso A Destra

by Edoardo Parovel

Uno sguardo ironico e libertario sulla politica e la società.

Edoardo Parovel

Studente; Admin della pagina Facebook "PAC - Proprietari Armati per il Capitalismo".

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