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LA SOCIETÀ APERTA E I SUOI NEMICI

LA SOCIETÀ APERTA E I SUOI NEMICI

La società aperta è una società dove convivono persone, interessi, valori, religioni, stili di vita fra loro diversi e anche contrastanti, ma che nel contesto di una democrazia liberale riescono a convivere pacificamente e civilmente, con diversi gradi di interazione, vicinanza e lontananza, sovrapposizione e separazione.

La democrazia liberale di Popper, non è chiaramente l’anarco capitalismo di Rothbard, tuttavia è una società che richiede che lo stato e la politica abbiano un ruolo limitato, e non è compatibile con un eccesso di statalismo.

Noi non viviamo in questo tipo di società, siamo già oltre, culturalmente e politicamente.

La politica e la mentalità diffusa dei nostri tempi hanno abbandonato quel tipo di idea.

Quando oggi si dice democrazia non si intende quello.

Quando si parla di una società inclusiva, non si intende quello.

Quando si parla di diritti delle minoranze, non si intende quello.

Non importa se il lessico usato potrebbe superficialmente apparire compatibile o sovrapponibile.

Certo che una democrazia liberale riconosce pari diritti a tutti, comprese le minoranze, ma la sua idea di diritti, da riconoscere a tutti, è tutt’altra da quella odierna.

Non facciamo confusione: le idee di democrazia e di diritti odierne sono bestemmie illiberali, che promuovono una degenerazione totalitaria.

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