
I vivi, i morti e gli zangrilli
Nella notte nera con le vacche nere ci sono i vivi e i morti. Mentre il gatto di Schrödinger non si sa se è vivo o se è morto dentro la scatola e non lo sapremo finché non l’apriremo, i vivi e i morti del mondo reale sono ben visibili.
La scienza (o meglio, gli scienziati) è il vero fallimento evidenziato dal Covid. Il primo morto.
Non lo stato, che ha fatto male quel che male ha potuto, ha dato buoni vacanza per poi accusarci di avere fatto le vacanze. Che autorità può avere un governo così? solo quella che gli concediamo perché al momento non abbiamo di meglio. Ma appena ci fosse qualcosa di meglio questi sparirebbero nel nulla. Non dico solo il governo. Dico lo stato. Sparirebbe. Puff
Lo stato, in quanto detentore di un sapere centralizzato fallisce anche quando è ben organizzato e al meglio della sua efficienza. Fallisce esattamente come un semaforo che segna il rosso quando c’è la fila di auto e verde quando non c’è nessuno. Per quanto possiamo tarare il semaforo, riempirlo di sensori e altro, ci sarà sempre il momento in cui l’informazione centralizzata porta a un esito opposto a quello che dovrebbe sortire.
Una rotonda non ha questo problema. Anche la rotonda peggio costruita funziona incomparabilmente meglio del semaforo supertecnologico.
Lo stato, quindi, avrebbe fallito comunque,
Ma la scienza?
Eravamo abituati a pensare alla scienza come infallibile,
La scienza ci ha permesso di vincere le malattie, ci ha portati sulla luna, ci consente di penetrare i segreti dell’universo.
Con il Covid ha fallito.
La scienza è riuscita a capire tutto o quasi del virus. L’ha sequenziato in pochi giorni e in poco tempo ha creato i test per individuarlo. Sta definendo le cure adatte e a breve avremo un vaccino.
Fin qui niente da dire.
Quel che non è riuscita a capire è come si sarebbe sviluppata l’epidemia, quali comportamenti adottare per proteggersi. Da questo punto di vista non siamo andati molto avanti dai tempi delle quarantene veneziane, dall’ultima epidemia di peste del 1575.
A questo di rimedierà, io credo. Nulla è impossibile all’analisi scientifica.
Quel che è andato veramente storto è il non essere stata capace, la scienza, di essere autorevole. Avrebbe dovuto dire, tramite istituzioni indipendenti e credibili, quel che si sa della malattia delle cure e delle precauzioni da prendere.
Le persone, in presenza di un’istituzione credibile, avrebbero spontaneamente adottato i comportamenti adeguati e possibili. Si sarebbero organizzate per non subire il contagio e nel contempo vivere una vita il più possibile normale.
Invece abbiamo avuto le zangrillate di tanti. Gli scienziati, nel loro desiderio smodato di andare a sedersi nei salotti televisivi, mossi da invidie e rivalità professionali e altri interesse più o meno confessabili. hanno perso ogni autorevolezza.
Persa l’autorevolezza non esiste autorità e senza autorità siamo in mano agli scappati di casa
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