
No tax no vax
“Quando l’obiettivo diventa difficile ripiega su uno più facile. Non serve a nulla ma preserverai la tua autorità.”
Rosmini poneva in relazione diritto di proprietà e diritto di voto e la conseguente esclusione dei nullatenenti nel suo progetto costituzionale proprietaristico.
Il Novecento, ancora di la da venire, opererà diversamente in tutti i campi, al punto che oggi il voto è diventato il principio primo d’ingiustizia e di schiavitù fra gli uomini.
Al di la della motivazione del filosofo di Rovereto, per il quale chi parla di uguaglianza di tutti i diritti e di tutte le leggi per tutti i cittadini compie un’ingiustizia perché rinuncia a cogliere la specificità delle singole classi di lavoratori e di cittadini, traspare chiaramente l’apprezzamento per l’uomo che, grazie al suo lavoro, possiede dei beni e opera il giusto discernimento nelle scelte politiche.
L’uomo virtuoso, nei paesi di cultura protestante, è l’uomo che, grazie alle sue capacità e al suo impegno, prevale e assume una rispettabilità sociale e un ruolo di guida della comunità.
Il Novecento livellatore porterà sul fronte e nella vita civile le masse e l’uomo senza qualità. Insieme al politico di professione compare anche il rivoluzionario senz’arte, l’agitatore professionale la cui unica legittimazione risiede nella mobilitazione del popolo.
C’è da chiedersi cosa sarebbe stata la rivoluzione russa e cosa sarebbe stato il secolo scorso se non vi avessero agito i Lenin senza mestiere, se nella sala della Krzesinska il 10 ottobre non vi fosse stato pronunciato un discorso di incredibile violenza inneggiante alle forze primigenie della dissoluzione. Domande inutili.
Il secolo senza qualità finisce con l’esaurimento dell’esperimento sovietico. In mancanza della rivoluzione gli epigoni senza mestiere si inventeranno l’ecologia e la rivoluzione del verde e dei consumi, più dolce e più pervasiva. Mica scemi.
I no tax, visto lo scarso successo, diventano no vax. In nome del mercato, s’intende. La manovra è la stessa: qualcosa devo pur fare. Tengo famiglia.
Nella notte nera quando tutte le vacche sono nere, di questi tempi sono anche magre.
Fu così che un popolo senza cervello paga volentieri le tasse ma è terrorizzato da una punturina.

Non so dove ricavi lîdea che il popolo paghi volentieri le tasse. Quanto alla punturina, moltissimi se la farebbero e se la fanno (vaccino contro l’influenza), Vivono in citta super-inquinate, mangiano cibi ultra-lavorati, fanno una vita stressante da pendolari, pigiati come sardine sui mezzi pubblici, ma la punturina e le medicine da prendersi tutti i giorni (guai a mancare quella contro la pressione alta) quelle non se le fanno mancare. Forse viviamo in mondi paralleli (e per questo abbiamo bisogno di società parallele).
Una parte del mondo libertario è passata dal no tax al no vax.
Più facile, anche perché molta dell’opinione pubblica è orientata su posizioni superstiziose e antiscientifiche.