
Lettera al fondatore di Nuova Costituente (e ai fondatori dei nuovi movimenti liberali)

Caro Carlo, come sai ho aderito a Nuova Costituente dalla nascita e Forza Guardiana, il movimento che ho creato e che si rivolge ai giovani e alle vittime dello statalismo, si muove nello stesso contesto e fa riferimento agli stessi valori.
In questi mesi ho visto con piacere la crescita e l’attivismo di Nuova Costituente dei suoi nuovi gruppi territoriali.
Comprendo perfettamente gli ostacoli che hai di fronte e che hai individuato nel tuo articolo “Le due battaglie di Nuova Costituente” .
Da perte mia sono convinto che tutti i movimenti liberali che si riconoscono in un liberalismo allargato, così come lo ho definito nel mio articolo “La necessità di un liberalismo allargato“, saranno obbligati a allearsi, se vogliono tradurre in progetto politico le loro giuste istanza particolari.
Il tema dell’autonomia e dell’indipendenza territoriale e di una nuova costituente che valorizzi, responsabilizzi e tuteli le realtà locali costituisce un elemento importante di una visione politica che teorizza il minimo dominio dello stato sull’individuo e che pertanto vede nella spesa pubblica e nel debito i principali ostacoli a che ciò avvenga e i principali elementi di degenerazione democratica.
I molteplici movimenti liberali di nuova costituzione dovranno presto affrontare una scelta: enfatizzare le proprie istanze specifiche con movimenti che si rivolgono a un target necessariamente limitato incapace di superare le barriere che tu stesso hai chiaramente individuato, o allearsi politicamente in un partito liquido e poliedrico che parli a tutte le diverse anime liberali e che potenzialmente possa rivolgersi a tutta la base di insoddisfatti della politica.
Un partito liquido che azzeri le motivazioni ideologiche artificiali e superficiali su cui oggi si basa la lotta politica. Un partito che vada al cuore della questione, la libertà individuale e di impresa, che vede nello statalismo e nell’espansione statale il suo unico nemico.
Rilancio pertanto l’iniziativa di Restart 2020 affinché i nuovi movimenti liberali discutano di una strategia politica comune vincente.
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