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Parole disoneste

Parole disoneste

Puoi tenere sequestrata e violentare per giorni una donna e lo stupro per certi giornalai italiani diventa un “vizietto”.

Puoi violentare per mesi tua figlia 15enne ma resti un “padre di famiglia”, non sei un mostro, un pervertito, un orco. No.
Un padre di famiglia.

Puoi uccidere una donna perché ti ha rifiutato e sei “un gigante buono”.

Continua da parte della stampa igienica (e non solo), l’uso di parole improprie e inopportune quando c’è da riportare notizie di donne o bambini/e che sono vittime di stupri, abusi, violenze, uccisioni per mano di uomini.

(Invece una camicia strappata diventa subito attentato, feroce aggressione, terrorismo.)

Controcorrente

by Elisabetta Scarpelli

Lo Stato produce statalismo

Immaginiamo di creare un nuovo apparato X con il compito di occuparsi del problema X. 

Allochiamo un budget, delle risorse, un certo numero di impiegati, stabiliamo obiettivi e norme e regole su come deve operare, etc..

Quale è l’esito che ci segnalerà l’apparato X più probabilmente dopo un anno?

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Sono cinestetica, dismorfofobica, sociopatica, psico labile, astigmatica e a tratti ossessivo compulsiva.

Elisabetta Scarpelli

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