
Scostamento di bilancio: l’avallo del cannibalismo economico

Il miglior metro di giudizio per capire quanto bene stia facendo chi ricopre una carica pubblica è quello di saggiare la sua conoscenza economica. A meno che, come Saturno, desiderate divorare i vostri figli, quando sentite parlare di deficit di bilancio dovreste insorgere a squarciagola. Eppure quando di recente il governo ha visto approvare all’unanimità l’aumento del deficit italiano, nessuno ha proferito parola. Chi si è astenuto è complice, significa girarsi dall’altra parte mentre i Saturno di turno ingurgitano pezzi dei loro figli. La corruzione del denaro è la quintessenza di tutti i mali della società, poiché attraverso di esso si raggiungono tutti gli strati della società e quest’ultima nel suo complesso può essere pesantemente influenzata nelle sue scelte. Inutile dirlo, il denaro è la cinghia di trasmissione che collega le scelte umane e di conseguenza aiuta a comunicare al mercato più ampio la preferenza temporale di ogni individuo. Ma data la corruzione odierna della natura del denaro, questi segnali sono confusi, schizofrenici e contraddittori.
Questo caos impedisce un coordinamento salutare tra attori economici e di conseguenza la produzione ne risente. Soprattutto, l’allocazione di risparmi reali ne risente. Risorse di capitale scarse subiscono il crowding out da parte dello stato e, data l’impossibilità di quest’ultimo di generare ricchezza data la sua incapacità di operare un calcolo economico in accordo coi segnali di mercato, esse vengono sprecate. Non solo, ma lo spreco aumenta di livello se prendiamo in considerazione lo scoordinamento a livello di beni capitali, poiché impiegati male data la confusione dei segnali economici. L’importanza dei beni di capitale è che sono necessari per produrre beni di consumo. La produttività del lavoro dipende dalla quantità di capitale che i lavoratori hanno, che a sua volta determina salari reali. Il graduale aumento del nostro tenore di vita nel corso dei secoli è attribuibile alla quantità e alla qualità dei beni capitali risparmiati e correttamente allocati sul mercato.
In un sistema monetario onesto la prima domanda che uno si porrebbe in caso di spesa straordinaria sarebbe la seguente: a che prezzo? Dall’inizio dell’anno le favole raccontate dal governo italiano sono costante in media circa €5.000 a singola persona in Italia (considerando solo i pacchetti di salvataggio implementati e richiesti). Quali sanzioni negative ha l’attore di mercato in questo senso per limitare le scelte sballate di cialtroni al comando? Nessuna. E questo costo senza contare tutte le altre opportunità perse. Non solo, a ciò bisogna aggiungere una produzione industriale ed economica in generale menomata sia a livello di segnali di prezzo, sia a livello di input economici, sia a livello di costi burocratici/fiscali crescenti. Come calcolato da stime indipendenti, il PIL italiano si contrarrà significativamente in termini reali a fine 2020. Cosa non compensata da un aumento della ricchezza reale date le circostanze fin qui elencate e un rapporto debito/PIL pronto ad esplodere come minimo fino al 150% del PIL.
E, no, nemmeno la stampa di denaro a profusione della BCE aiuterà. Attenua nel breve termine gli effetti perniciosi del dover spazzare sotto il tappeto gli errori economici del passato, ma non li risolve. Li rimanda solo nel tempo ad un costo maggiorato. il denaro è solo un mezzo di scambio, non il mezzo di pagamento, gli individui pagano i beni desiderati con altri beni da essi prodotti. Tutto ciò che fa il denaro è facilitare il pagamento di un bene per un altro bene. Di conseguenza stampare più denaro non genera più mezzi, ma piuttosto porta ad uno scambio di nulla con qualcosa, cioè all’ulteriore esaurimento del bacino dei risparmi reali. Porta alla deviazione dei risparmi reali da chi contribuisce attivamente a suddetto bacino a coloro che non apportano alcun contributo.
Come può quindi essere eliminata una crisi economica? Aumentando il più possibile suddetto bacino, è questa la chiave per aumentare il benessere delle persone. Ciò che serve è sigillare tutti i canali che indeboliscono la creazione di risparmi reali: niente più pompaggio monetario e tagliare la spesa pubblica fino all’osso. Queste politiche porteranno maggiori risparmi reali nelle mani di chi crea ricchezza, cosa che aiuterà a rilanciare l’economia. Bisogna capire che nessuna manomissione dei mercati da parte del sistema bancario centrale o dello stato può ingrandire la “torta economica”, tutto ciò che fanno tali politiche è solamente ridistribuirla. E nel tempo queste politiche portano all’impoverimento economico.
Il libero mercato, in risposta al gigantesco modo in cui la pianificazione centrale ha attaccato il libero mercato, ha messo a disposizione degli individui uno strumento per bilanciare adeguatamente suddetta ingerenza: Bitcoin, l’unico mezzo attraverso il quale tornare ad avere un sound money e di conseguenza l’unico mezzo attraverso il quale ricostruire con efficacia un bacino dei risparmi reali. Pace e prosperità richiedono interconnessione sociale e scambio, mentre la segregazione sociale sventolata dalla pianificazione centrale porta solo stagnazione e malessere. Occupati dell’economia, altrimenti la subirete allo stesso modo in cui l’hanno subita i figli di Saturno.
IL VERO MALATO È IL SISTEMA BANCARIO EUROPEO
A quanto pare si ignora volontariamente il fatto che il sistema bancario commerciale mondiale e più in generale quello finanziario sono interconnessi e data la confusione nell’accounting dei bilanci, a causa soprattutto dell’ingegneria finanziaria degli ultimi dieci anni in particolari che ha dato vita a vere e proprie bombe a orologeria finanziaria, il fallimento di una banca in Giappone può rappresentare un guaio per una banca italiana
Un po’ di economia prima del voto fa vivere meglio e allunga la vita.
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Accademico della Scuola Austriaca d’economia, blogger, scrittore, studioso di liberalismo. E’ stato varie volte relatore in conferenze e ospite in trasmissioni radiofoniche. Nel 2012 partecipa alla fondazione dell’Associazione Von Mises Italia di cui è responsabile editoriale. Dal 2018 è community manager per il progetto Melis Wallet e nello stesso anno è entrato a far parte del Comitato Scientifico della Bcademy.