Facciamo il riassunto di quel che è successo e che diventerà una pagina di storia.
Una parte politica americana, il partito democratico, aizza gruppi organizzati a commettere atti di violenza sul territorio americano circa sei mesi prima delle elezioni presidenziali. Confeziona dei distintivi contro il razzismo, l’esclusione, la discriminazione, il fascismo di ritorno e sciocchezze simili, che questi manigoldi si cuciono sui passamontagna e, muniti di questo lasciapassare ideologico benedetto dalla stampa di regime e dalle élitès progressiste, devastano, razziano, rapinano e uccidono gente innocente in decine di città USA. La comunità più colpita si scoprirà essere quella dei negozianti di colore (ma pensa un po’).
Ora tutti sono avvertiti, inclusa la Corte Suprema: noi possiamo incendiare l’America a comando.
Poi arrivano le elezioni e il presidente in carica più votato della storia degli Stati Uniti, come sondaggi ed exit poll prevedono correttamente, viene clamorosamente sorpassato dal rivale democratico con una massa di voti assolutamente spropositata scrutinati all’ultimo momento, incluse le schede arrivate in borsoni da militanti dem a seggi chiusi (ci sono testimonianze ed evidenze inconfutabili).
Il presidente vittima di una frode gigantesca non ci sta e organizza una campagna in cui raccoglie montagne di prove, testimonianze giurate, filmati etc, da sottoporre a governatori, sindaci, deputati, giudici statali, giudici federali fino a scalare alla Corte Suprema. Alla fine TUTTI coloro che sono investiti del compito di analizzare e certificare le testimonianze fornite non le prendono in esame e si giustificano col fatto che sono incompetenti a decidere, INCLUSA LA CORTE SUPREMA. Gli avvertimenti dei BLM e Antifa hanno perfettamente funzionato.
Subito dopo i canali social delle big tech si uniscono alla stampa mainstream e letteralmente staccano la corrente elettrica al microfono del presidente non mandando neanche in onda i suoi ultimi tre minuti di discorso alla nazione in cui prende atto di aver provato in tutti i modi a difendersi con le armi della legge e della legalità ma di non esserci riuscito. Ringrazia i sostenitori, condanna l’intrusione di alcuni facinorosi al Capitol Hill, fa un appello a raffreddare gli animi e ricorda a tutti che l’America è stata, è e sarà sempre un paese dove regna la legge e l’ordine.
Mi pare che sia andata così.
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